Il 14 novembre verranno collocati i BTP Italia 2028. Il Dipartimento del Tesoro ha reso disponibile la scheda informativa, capiamo quali vantaggi offrono.
Un collocamento che vale la pena di approfondire per cogliere al volo un’opportunità di investimento dai guadagni interessanti.
I Buoni del Tesoro Poliennali sono titoli di debito di medio-lungo termine collocati dal Dipartimento del Tesoro. Presentano una cedola fissa posticipata pagata semestralmente e hanno una scadenza varia nel tempo, dai 3 ai 50 anni. L’emissione prevede lo svolgimento di un procedimento chiamato asta marginale che solitamente avviene due volte al mese. Il 14 novembre sarà il giorno di collocamento dei nuovi BTP Italia 2028. Le caratteristiche dei Buoni di prossima emissione sono le stesse di tutte le precedenti diciotto emissioni. La scadenza è fissata a sei anni e il Buono prevede l’erogazione di un premio tenendo il prodotto fino alla fine del contratto ossia fino a novembre 2028. Possono sottoscriverlo risparmiatori, investitori privati e istituzionali e il rendimento alla scadenza dipenderà dall’inflazione ossia dal costo della vita.
BTP Italia 2028, le caratteristiche indicate nella scheda informativa
Per acquistare il Buono del Tesoro Poliennale Italia 2028 si potrà accedere alla Piattaforma MOT (Mercato Telematico delle Obbligazioni e Titoli di Stato) di Borsa Italiana oppure entrare nella sezione riservata agli investimenti presente nella propria home banking a condizione che l’abilitazione ai servizi di trading sia attiva. La procedura, dunque, potrà essere svolta telematicamente. L’importante è attivarsi nel periodo compreso tra il 14 e il 16 novembre se si è investitori privati oppure il giorno 17 novembre se si è investitori istituzionali.
Volendo evitare l’iter telematico, i retail potranno recarsi presso la propria banca e sottoscrivere fisicamente il Buono Italia 2028. In ogni caso, per la prima volta il Ministero del Tesoro ha escluso l’asta come luogo di acquisto.
Per quanto riguarda i rendimenti abbiamo accennato al collegamento con l’inflazione stabilita dall’indice ISTAT. Dato che la rivalutazione del capitale dei BTP è semestrale, i titolari potranno velocemente recuperare l’inflazione stessa. In caso di deflazione, invece, le cedole sarebbero calcolate sul capitale nominale investito in modo tale che sia la quota capitale che gli interessi siano garantiti.
I dettagli non sono tutti noti
Per poter sottoscrivere un BTP occorre conoscere il codice ISIN di riferimento che identifica il Titolo e il valore della cedola, calcolato in percentuale. Entrambe queste informazioni non sono ancora state rese note dal Dipartimento del tesoro. Nella scheda informativa, infatti, mancano questi dettagli che verranno resi noti domani, 11 novembre 2022. Al momento, dunque, gli investitori potranno approfondire unicamente il rating emittente (il rischio), la scadenza (sei anni), il taglio minimo da acquistare (inizialmente 1.000 euro poi 100 mila euro nella seconda fase), la modalità di rimborso del capitale (in un’unica soluzione al valore nominale non rivalutato) e la data di godimento e regolamento ossia il 22 novembre 2022.
Qui il link alla scheda informativa per leggere tutte le indicazioni del MEF.