Aumentano i tassi di interesse e l’acquisto di una nuova casa è sempre più costoso, inoltre gli aumenti sembrano salire ancora in futuro.
E’ di pochi giorni fa la comunicazione della Banca Centrale Europea riguardo al rialzo applicato ai tassi di interesse e si prospettano nuovi aumenti anche in futuro.
Questo significa che comprare casa diventa sempre più difficile e complicato, tanto che quello attuale e anche il prossimo periodo non sembrano essere i tempi migliori per farlo.
L’innalzamento di 75 punti base ha riguardato i tre tassi di interesse di riferimento che saranno in vigore dal prossimo 2 novembre 2022: quello sui depositi presso la banca centrale sale all’1,50%, quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale passa al 2,25% e quello sulle operazioni di rifinanziamento principali passano al 2,00%.
L’obbiettivo di questo aumento più volte annunciato, al quale seguiranno altri rialzi, è quello di riportare l’inflazione al 2% a medio termine. Ciò verrà valutato ad ogni incontro, anche tenendo conto dell’andamento dell’economia e appunto dell’evolversi dell’inflazione.
La BCE e il suo Consiglio direttivo sostengono che per contrastare un’inflazione sempre troppo alta bisogna attuare una politica monetaria che tende a diminuire il sostegno alla domanda. Tra le altre azioni della Banca Centrale Europea c’è anche quella di cambiare le condizioni e i termini della terza serie delle Tltro che riguardano l’aumento di liquidità a lungo termine proposte dalle banche.
Si tratta di un modo per rafforzare la trasmissione degli aumenti dei tassi di riferimento alle condizioni di concessione delle banche. Lo stesso strumento era stato utile durante la pandemia da Covid per mitigare i rischi al ribasso per la stabilità dei prezzi. I tassi di interesse da applicare alle Tltro saranno modificati a partire dal 23 novembre e le banche avranno anche nuove date per il rimborso volontario anticipato dei rimborsi.
Da ultimo il Consiglio della BCE fisserà la remunerazione delle riserve obbligatorie che gli enti creditizi hanno presso l’Eurosistema allo stesso tasso della BCE sui depositi della banca centrale. Questo viene deciso per portare più vicino alle condizioni del mercato monetario la remunerazione stessa.