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Canone Rai, non ho il televisore perché devo pagare? Tutti gli esonerati

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Paolo Marsico

Al giorno d’oggi la situazione dei cittadini italiani è talmente complessa da richiedere spesso l’intervento dello Stato. La situazione è questa.

Oggi più che mai gli italiani sono sempre più coinvolti in una situazione senza precedenti, almeno negli ultimi decenni. Il quotidiano è minacciato perennemente dai continui aumenti di prezzo praticamente in ogni contesto. Beni di natura alimentare, primari o meno che ormai sono venduti a prezzi che qualche mese fa non erano nemmeno minimamente immaginabili. Stesso discorso per altri settori. Carburanti ormai alle stelle, bollette raddoppiate, ogni tipo di servizio, di fatto inavvicinabile.

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La situazione insomma è più che mai insostenibile. Ovviamente a tutto il resto si aggiungono gli impegni per cosi dire fissi, quelli che riguardano gli stessi cittadini mese per mese. Tasse ed altre scadenze varie. Ci troviamo insomma di fronte ad una situazione praticamente ingestibile per la maggior parte dei cittadini. In questa fase sono i molti a chiedere l’intervento dello Stato, condizione che in alcuni casi è già di fatto più che mai concreta. Prendiamo ad esempio lo stesso canone Rai, numerosi sono gli eventuali vantaggi per i cittadini.

Il canone Rai è senza dubbio una delle tasse maggiormente mal sopportate dai cittadini italiani. Spesso ci si interroga sulla natura stessa dell’obbligo di pagamento e non sono pochi quelli che vorrebbero la totale eliminazione dello stesso impegno. Tutto nasce negli anni sessanta come una vera e propria tassa di possesso, una sorta di patrimoniale considerato l’allora status delle tv, considerate veri e propri beni di lusso. Con il passare del tempo, però, il prodotto è diventato di massa ma il canone è di fatto rimasto.

Una quota annuale, stabilita negli ultimi anni nella cifra di 90 euro. Nel 2016 l’assoluta novità. Il Governo allora presieduto da Matteo Renzi, considerata l’enorme ed ingestibile evasione fiscale in merito allo stesso canone, decide di inserire la quota stabilita direttamente nella bolletta dell’energia elettrica. Le proteste sono numerose, per molti è addirittura un abuso. Il risultato per il Governo è stupefacente. Dall’anno successivo si nota come la maggior parte degli italiani abbia di fatto pagato il canone tv.

Tutto fila liscio fino a pochi mesi fa, quando la Comunità Europea, di fatto, impone all’Italia di rivedere le modalità di pagamento del canone Rai, considerando la modalità attuale non proprio lineare con le linee guida europee. Nel 2023, infatti, le cose dovrebbero tornare cosi come di fatto si è andati avanti fino al 2016. La soluzione di pagamento tornerà insomma ad essere unica. Ad ogni modo esistono una serie di eventuali vantaggi per categorie specifiche di cittadini che potranno quindi evitare il pagamento.

Va detto che il pagamento stesso del canone spetta a quanti sono in possesso, in casa propria o magari presso l’attività commerciale gestita, di un apparecchio tv. Una autocertificazione, di solito chiarisce la posizione dell’utente e di conseguenza la possibilità che questo paghi o meno quanto dovuto. Esistono però altre speciali dinamiche che rendono di fatto non obbligatorio il pagamento del canone Rai. Particolari situazioni di natura finanziaria, situazioni non proprio ottimali insomma, ad esempio.

Canone Rai, non pagare è possibile: la possibilità concreta di chiedere l’esenzione dal pagamento

Dal 1 luglio al 31 gennaio è infatti possibile chiedere l’esenzione dal pagamento del canone Rai. Numerose, cosi come anticipato sono le categorie, per cosi dire protette. Partiamo come anticipato da quanti non posseggono un televisore in casa. C’è poi la categoria degli ultrasettantacinquenni con un reddito inferiore agli 8mila euro, reddito risultante dalla somma dei redditi in caso di coniugi. Altri particolari vantaggi sono poi esistenti per categorie differenti, condizioni insomma ben specifiche.

Agenti diplomatici, funzionari ed impiegati consolari, funzionari di organizzazioni internazionali e militari e/o personale civile non residente in Italia nè di cittadinanza italiana che si trovano in servizio sul territorio nazionale. Questo insomma quanto stabilito testualmente dallo stesso regolamento vigente. Risparmiare insomma è possibile, bisogna soltanto capire come fare.

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