Fisco e contribuenti, in arrivo una Pace fiscale con la cancellazione delle cartelle fino a mille euro e la riduzione del 50% entro i 3 mila euro. E le novità non finiscono qui.
Una tregua tra Fisco e contribuenti porterà vantaggi per entrambe le parti. Scopriamo quali sono le intenzioni del Governo.
I rapporti tra Fisco e contribuenti non sono idilliaci. L’arrivo delle cartelle esattoriali, infatti, sono un incubo per i cittadini che a causa di dimenticanze si vedono costretti ad uscire una più o meno grande somma di denaro. E guai a non ottemperare agli obblighi, si rischiano il fermo amministrativo, sanzioni, interessi, il pignoramento dei beni. Da qui i rapporti tesi tra le parti ma fortunatamente è in arrivo una tregua, una Pace fiscale che il Governo vorrebbe utilizzare proprio per migliorare il dialogo tra Agenzia delle Entrate-Riscossione e cittadini. Alcuni particolari di questa Pace sono stati forniti da Maurizio Leo, viceministro dell’Economia e delle Finanze.
L’idea del Governo è di cancellare tutte la cartelle di importo inferiore a 1.000 euro e di ridurre del 50% quelle di importo fino a 3 mila euro. Al momento il taglio al 50% è in fase di valutazione in termini di costi ma quasi certamente sarà possibile applicare una riduzione delle sanzioni previste per il mancato pagamento. L’ipotesi più plausibile è di una percentuale del 5% come sanzione che si affiancherebbe alla cancellazione totale degli interessi.
Inoltre si studia una rateizzazione di tutte le altre cartelle. Il pagamento della somma verrebbe così dilazionato nel tempo, fino a dieci anni. In questo modo sarebbe più facile per i contribuenti gestire i versamenti evitando la soluzione unica. Un vantaggio tangibile, dunque, per i cittadini ma quali benefici trarrebbe lo Stato dalla Pace Fiscale? La certezza di recuperare i soldi non versati dai debitori evitando di far nuovamente accumulare istanze su istanze e di allontanare il rischio della prescrizione.
I costi di riscossione delle cartelle di importi inferiori a mille euro sarebbero maggiori delle entrate del Fisco. Da qui la cancellazione di queste istanze. Bisogna tener conto, inoltre, che le cartelle riscuotibili sono circa il 6/7% su 1.136 miliardi di euro. Ci sono le cartelle inviate ai deceduti e dunque non più riscuotibili, quelle di soggetti che non sono in grado di adempiere alle obbligazioni tributarie. Bisognerebbe toglierle di mezzo secondo Leo e fare pulizia delle restanti valutando costi e benefici.
Il viceministro ha parlato, infine, della necessità di una revisione del sistema sanzionatorio. Difficilmente si potrà procedere nell’immediato ma da gennaio 2023 i piani verranno definiti con deleghe prima e Decreti Legislativi poi. I contribuenti dovranno, dunque, fare molta attenzione ai mancati pagamenti, alle omissioni e alle dichiarazioni non corrette. Si rischia, infatti, una doppia accusa ad esempio per infedele dichiarazione e omesso versamento. La cablatura – dice Leo – sarebbe compresa tra il 110 e il 200%. Una tregua oggi, dunque, prima della battaglia di domani.
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