Di questi tempi alcune riflessioni sono certo all’ordine del giorno. Il guadagno, il ricavo, quello che insomma arriva nelle tasche di chiunque.
I cittadini spesso di chiedono quanto possa di fatto, guadagnare questa o quell’attività commerciale ogni giorno. Sono dubbi, curiosità che da sempre pervadono il quotidiano di chi di fatto fa altri lavori e si chiede se tutto sommato valga o meno fare una vita di sacrifici, in un negozio, per un bel pezzo della propria esistenza. La risposta non è certo semplice. In più la stessa considerazione non riguarda in genere una specifica attività commerciale, le curiosità riguardano certo un po’tutti i tipi di lpiccola attività.
In molti casi, dunque, il tutto si concentra intorno alla curiosità di sapere quanto una specifica persona, titolare di una certa attività commerciale possa guadagnare. Spesso la curiosità riguarda poi specifiche imprese, specifiche attività. Il tabaccaio ad esempio, il giornalaio, quei “mestieri”, oggi certo rivoluzionati che in qualche modo hanno a che fare con servizi gestiti dallo Stato. La curiosità vive in quello, nel comprendere quanto si possa guadagnare ad esempio offrendo determinati servizi.
Quanto si può guadagnare, ad esempio, vendendo sigarette, oppure effettuando ricariche telefoniche oppure offrendo la possibilità di accesso ad altri servizi. Nel caso specifico del tabaccaio, insomma ci si trova di fronte a una serie di dinamiche che non sono certo semplici da mettere insieme. I guadagni ci sono, certo, questo lo vedremo con maggiore attenzione in seguito, ma tutto ha una sua logica particolare, molto particolare. Non è un semplice acquistare e vendere, anzi. In questo caso la vendita è assolutamente determinante in merito a un guadagno già prefissato dallo Stato.
Nel caso specifico del tabaccaio, insomma, non esiste, cosi come anticipato una logica puramente commerciale, del tipo acquistare a un prezzo che può variare nel tempo e rivendere a un altro prezzo stabilito dallo stesso commerciante. Nel caso specifico di una tabaccheria tutto si muover secondo alcune impostazioni già fissate dallo Stato in merito alla vendita di specifici prodotti o servizi. Le sigarette, ad esempio, costano un prezzo già prefissato e si vendono secondo la stessa logica, senza nessuna possibilità di muovere in qualche modo in un vero o nell’altro gli importi.
Stesso discorso ad esempio con i biglietti dell’autobus, oppure con la ricarica telefonica, la marca da bollo, il pagamento di una tassa o di un particolare servizio. Tutto è già stabilito. Come guadagna quindi un tabaccaio in modo “libero”. Il guadagno per cosi dire “libero” arriva dalla vendita di altri prodotti spesso proposti dalle tabaccherie, giocattoli, gomme da masticare, caramelle, snack e quant’altro. Per tutto il resto lo Stato decide e dispone. Il tutto insomma deve muoversi in merito al volume delle vendite.
Ovviamente il volume di vendita dipende dalla collocazione dell’attività commerciale. Una strada centrale, di passaggio insomma, può favorire una frequentazione molto alta da parte dei clienti. Discorso diverso nel caso di posizione nascosta della stessa attività. C’è da considerare poi il pagamento dell’affitto di un locale come spese di gestione, le varie utenze e tutta una serie di servizi, che prevedono ad esempio un canone mensile, apparecchiature e quant’altro. Il tutto deve stimolare lo stesso volume di vendita.
Tabaccaio e incassi, il cittadino si interroga: come si guadagna con questo tipo di attività
Cosi come anticipato, questo tipo di attività gioca tutto sul volume di vendita. Più clientela, più vendite, più guadagni. Non dimentichiamo poi la vendita, sempre per quel che riguarda le tabaccherie di biglietti Gratta e vinci, altro discorso legato a guadagni preimpostati, quindi anche li, la parola d’ordine è vendere quanto più possibile. Nel caso, poi, dei prodotti gestiti dal monopolio di Stato, il tabaccaio guadagna attraverso un elemento specifico definito aggio. Parliamo di una percentuale fissa sulla vendita di tali prodotti.
Nel nostro paese, l’elemento in questione è fissato al 10% del fatturato. Questo significa che la vendita, ad esempio di 100 pacchetti di sigarette da 5 euro produrrà circa 50 euro di guadagno effettivo. Non sono le cifre che si immaginavano, questo è poco ma sicuro. Secondo l’Istat, in media un tabaccaio guadagnerebbe una cifra media di 1300 euro al mese. Chiaramente una serie di elementi favorevoli, posizione e quant’altro possono portare la cifra anche a 5mila euro al mese. Tutto dipende dalla tipologia di attività, volume d’affari e quant’altro. Tutto insomma è sempre relativo per questo tipo di attività.