Ogni tanto anche le grandi aziende si vedono costrette a pagare per comportamenti spesso fuori da ogni logica e regolamento.
Quello che oggi è successo a Enel, secondo molti potrebbe essere letta come una sorta di contrappasso, la grande azienda, che di fatto sta spolpando vivi i cittadini a suoni di aumenti di bolletta costretta a pagare una maxi sanzione da ben 5 milioni di euro. Il motivo è molto semplice. Quello che spesso gli italiani temono, per quel che riguarda il web ma no solo, può invece avvenire tranquillamente, alla luce del sole, “per bocca” di una grande azienda.
Negli ultimi tempi la questione bollette ha letteralmente travolto gli italiani. Gli aumenti delle tariffe energetiche, il costo, effettivo, della corrente elettrica quasi raddoppiato portano di conseguenze a fatture a fine mese per i cittadini assolutamente fuori da ogni logica apparente. La riflessione nasce dalla considerazione netta che certe cifre non potrebbero in teoria, ma anche in pratica essere sostenute. Quello che sta succedendo, oggi, con numerosissime aziende ad esempio. Imprese che rischiano la chiusura, per intenderci.
A questo punto, si è pensato ovviamente di tutto, ci sono state le proteste, le indagini di numerosi giornalisti e non solo. Si è arrivati a un punto in cui sono in molti a parlare di vera e propria speculazione da parte delle aziende che gestiscono il mercato dell’energia elettrica. In questa fase, dunque, i cittadini dunque sono letteralmente funestati dagli importi abnormi delle bollette Enel e quant’altro. La situazione è insostenibile, nel vero senso della parola. Nulla fa pensare a una semplice e veloce risoluzione.
Tutti quindi, cosi come anticipato, accusano Enel di speculazione, perchè di fatto la situazione secondo molti non richiederebbe simili aumenti. A punire Enel, è proprio il caso di dirlo, ci pensa però l’Antitrust. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha infatti inflitto all’azienda una sanzione amministrativa da ben 3,5 milioni di euro alle società Conseed e Seed, una sanzione amministrativa pari a un milione, a Zetagroup una sanzione amministrativa pari a 280mila euro, a New Working, Run e Sofir, rispettivamente, una sanzione amministrativa pari a 100mila euro.
Il tutto nasce da una serie di numerose segnalazioni da parte di consumatori singoli e associzioni di consumatori vere e proprie, circa il fine potenzialmente ingannatorio di un messaggio registrato diffuso da una segreteria telefonia apparentemente riconducibilie a Eenel. Inoltre gli stessi messaggi sarebbero veicolati da particolari call center apparentati con l’azienda. Nel contenuto si faceva riferimento alla cessazione del mercato tutelato per i clienti, con l’intento di spingere questi verso altre offerte.
Nelle comunicazioni telefoniche si faceva quindi riferimento a date ipotetiche di particolari regimi e si chiedeva la disponibilità quindi ad accettare nuove proposte. Il tutto era chiaramente falso e gli utenti, i cittadini si sono visti, di fatto estorcere una posizione in merito. La tecnica specifica utilizzata aveva lo scopo di “indurre i consumatori a sottoscrivere un contratto sul mercato libero dell’energia con Enel. Secondo l’Autorità, inoltre, la condotta è risultata aggressiva a causa delle insistenti e ripetute telefonate che diffondevano il messaggio preregistrato, anche dirette ai moltissimi consumatori che non avevano fornito un preventivo consenso ad essere contattati per finalità di marketing”.
“Le agenzie partner Conseed, Seed, Zetagroup, New Working e Run – si legge nell’istruttoria – hanno consapevolmente svolto la propria attività di vendita avvalendosi di sub agenzie e di singoli agenti – non autorizzati da Enel – che disponevano indebitamente di liste di clienti appartenenti al mercato tutelato e che utilizzavano una segreteria telefonica automatizzata per promuovere le offerte commerciali di Enel”. L’Autorità ha ritenuto il tutto scorretto e le prtiche in questione “idonee a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore in relazione, peraltro, ad un servizio di interesse primario”
Responsabilità di Enel sarebbe quello di non aver controllato adeguatamente il lavoro di aziende sue partner, lasciando correre determinati comportamenti ai danni dei cittadini.
“L’istruttoria – informa l’Antitrust – ha evidenziato la piena consapevolezza da parte di Enel dell’ampiezza e della rilevanza delle condotte oggetto del procedimento, nonché la mancata adozione di misure idonee a prevenire ed evitare che tali condotte si diffondessero in maniera così ampia sul mercato. Nello stabilire l’ammontare della sanzione, l’Autorità ha tenuto in considerazione non solo la gravità e la durata delle violazioni del Codice del Consumo, ma anche l’alto numero di consumatori coinvolti”. Un duro colpo, insomma, per l’azienda, oggi più che mai al centro dell’attenzione mediatica nazionale.
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