Per sapere se si ha il Covid occorre riconoscere un nuovo sintomo che si manifesta prima della febbre, dei dolori muscolari e della perdita di gusto e olfatto.
Si chiama xerostomia e permette di avvertire il Covid prima dei classici e noti sintomi segnalati da oltre due anni.
Il Covid in tutte le sue variante si manifesta più o meno allo stesso modo. Febbre, dolori muscolari e articolari, mal di testa. Nella forma originaria, poi, la sintomatologia riportava perdita del gusto e dell’olfatto mentre l’Omicron 5 ha aggiunto raffreddore e mal di gola. Il senso di debolezza e apatia è comune a tutte le varianti mentre la perdita dei capelli caratterizza l’ultima forma. L’ultima scoperta indica, però, un altro sintomo che compare giorni prima della manifestazione dell’infezione, un fastidio che spesso viene ignorato ma che in realtà è un campanello d’allarme molto rumoroso. Il riferimento è alla xerostomia, un nome particolare per indicare nient’altro che la secchezza delle fauci.
Quella sensazione di arsura, di bocca asciutta, di scarsa salivazione può far capire di aver contratto il Covid. La xerostomia è un sintomo precoce della malattia che appare diversi giorni prima della comparsa dei sintomi più noti. Circa il 60% delle persone lo manifesta e spesso si protrae per tutta la durata dell’infezione.
Lo studio di riferimento è stato pubblicato sulla rivista Future Virology e ha dato come risultato la comparsa della Xerostomia anche 3 o 4 giorni prima della positività riscontrata con il tampone. La scoperta di questo sintomo precoce potrebbe rivelarsi determinante, secondo gli scienziati, per la riduzione dei contagi iniziando l’allontanamento dagli altri prima del manifestarsi dei sintomi più “forti” e infettivi. Inoltre potrebbe garantire trattamenti più efficaci e dai risultati migliori. Attenzione, dunque, a questo campanello d’allarme prima che si manifestino brividi, alterazione della temperatura, perdita di appetito, mal di testa e così via.
Le conseguenze più lievi dell’Omicron 5 hanno abbassato l’attenzione sul Coronavirus ma la verità è che i contagi sono lontani dal finire. Si fanno meno tamponi e controlli ma il virus è ancora presente. I nuovi casi hanno quasi raggiunto la soglia dei 39 mila contagi, con 87 morti (-7,4% rispetto alla settimana precedente). I ricoverati con sintomi sono in calo così come gli attualmente positivi e coloro che sono in isolamento domiciliare.
Aumentano guariti e dimessi rispetto la scorsa settimana facendo ben sperare per le prossime settimane sempre che non arrivi una nuova variante a cambiare il quadro della situazione.
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