Il Bonus matrimonio è l’ultima proposta della Lega rivolta a chi si sposerà in chiesa e, forse, anche a chi svolgerà il rito civile. Vediamo come potrebbe funzionare.
Un regalo di nozze da 20 mila euro a condizione che gli sposi rispettino alcuni requisiti come, ad esempio, un limite reddituale.
Cinque deputati della Lege hanno ideato un Bonus rivolto ai giovani che desiderano sposarsi. Un “premio” in denaro scegliendo di celebrare le nozze in chiesa con l’obiettivo di dare nuovo input al rito religioso. Inutile dire che sono scattate subito le proteste sia sui social che nell’opposizione determinando un allargamento della platea dei beneficiari. Il regalo da 20 mila euro per sostenere le spese del matrimonio arriverà sia a chi celebrerà il rito in chiesa sia a chi effettuerà il rito civile. Nessuna discriminazione, dunque, – se questo era l’intento degli oppositori – con il Bonus che sarà destinato agli under 35 con reddito inferiore a 23 mila euro. Si tratta, però, solamente di un’ipotesi ben lontana dalla realtà dato che la misura – a detta di Palazzo Chigi – non è al vaglio del Governo. Le numerose e serie questioni tra le mani dell’esecutivo, infatti, mettono in un angolo la proposta della Lega che potrà essere recuperata in un secondo momento, dopo aver risolto altre problematiche.
L’idea della Lega è di erogare fino a 20 mila euro alle giovani coppie di età inferiore a 35 anni che rispettano il requisito reddituale di 23 mila euro e che si sposeranno in Italia. La proposta di Legge è stata depositata il 13 ottobre 2022 ma al momento non è una priorità dell’esecutivo di Giorgia Meloni. L’importo dovrebbe servire per recuperare le spese legate alla celebrazione, dai fiori ai libretti fino alle passatoie, dal servizio di ristorazione agli abiti degli sposi, dal fotografo alle bomboniere.
Un bel risparmio per gli sposi, dunque, grazie al Bonus che si presenta sotto forma di detrazione dall’imposta lorda delle spese fino a 20 mila euro per una percentuale del 20%. Allo Stato la misura costerebbe 120 milioni di euro nel 2023, 90 milioni nel 2024 e 85 milioni nel 2025.
L’analisi dei dati con riferimento ai matrimoni civili e religiosi rivelano un calo delle unioni soprattutto a causa della pandemia. Ora che l’emergenza sanitaria è rallentata, il primo motivo per cui i giovani scelgono di non sposarsi è legato ai costi onerosi della celebrazione, soprattutto quella in chiesa. Con il Bonus, dunque, si risolleverebbero i numeri e si permetterebbe alle giovani coppie di convolare a nozze.
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