Una dinamica che considerato il momento nessuno avrebbe mai immaginato. Oggi, succede anche questo purtroppo. Inps protagonista.
Gli ultimi mesi possono essere considerati particolarmente forti per i cittadini italiani. La crisi chiaramente è protagonista assoluta, ogni giorno, in ogni momento che riguarda, di fatto, il cittadino. Parliamo chiaramente di qualcosa che ha letteralmente pervaso ogni aspetto che va a toccare la vita di milioni di donne e uomini. Nella maggior parte dei casi, la dinamica principale ha letteralmente travolto ogni cosa, di conseguenza, in una fase tanto delicata non è certo gradita una qualche forma di ulteriore interferenza.
Quello che di buono, lo scorso anno, aveva caratterizzato, di fatto, l’operato del precedente Governo, presieduto da Mario Draghi, oggi potrebbe in qualche modo ritorcersi contro lo stesso cittadino. Protagonista assoluto è Inps, ma nel dettaglio altrettanto protagonista è un prodotto che lo scorso anno, per l’appunto aveva sintetizzato in qualche modo tutt le misure rivolte alle famiglie italiane, l’Assegno Unico. Stiamo parlando di un provvedimento, per l’appunto unico, che raccoglie tute le vecchie dinamiche, bonus famiglia, assegni famigliari e quant’altro.
Il tutto basato chiaramente sul reddito percepito dai vari componenti del nucleo familiare, l’Assegno Unico rappresenta un consistente aiuto per i cittadini, un sostegno di certo non indifferente. Cosi come anticipato una misura di sostegno, per le famiglie assolutamente opportuna e decisiva. Chiaramente di questi tempi parliamo di una entrata di denaro più che mai efficace e funzionale al momento di crisi che si sta vivendo. Immaginare di poterne fare a meno rappresenterebbe un problema non indifferente.
In alcuni casi questa eventualità, come sottolineato, assolutamente assurda e inconcepibile sta in qualche modo prendendo forma. Protagonista assoluta è chiaramente l’ente per la previdenza sociale, Inps, insomma. Si sta infatti, nell’ultimo periodo, procedendo alla richiesta di somme indebitamente ricevute per quel che riguarda proprio l’erogazione dell’Assegno Unico. La misura, certo, non è gradita ai cittadini ma rappresenta in qualche modo la giusta risoluzione a una situazione caratterizzata da sostanziali errori.
Una fetta per niente inconsistente d’italiani dovrà restituire ciò che di fatto è stato percepito indebitamente. Di fronte a tutto ciò i cittadini stessi non sanno come reagire anche se di fatto c’è ben poco da fare. Gli importi dell’Assegno Unico considerando i calcoli di fatto essenziali per elaborare il tutto, vanno da un minimo di 50 euro a un massimo di 175 euro per ogni figlio a carico. Il tutto è chiaramente variabile in base ai dati Isee forniti. Per redditi sopra i 40mila euro l’importo è da considerare in 50 euro.
Il problema legato all’eventuale possibilità di dover restituire parte degli importi ottenuti nasce dalla questione maggiorazione. Parliamo, nello specifico di una ulteriore quota stabilita per i nuclei familiari in cui entrambi i genitori siano di fatto lavoratori. Parliamo di una cifra massima di 30 euro. Il tutto sempre per le famiglie con reddito inferiore a 40mila euro. Proprio questa maggiorazione è stata, di fatto, riscossa da numerose famiglie che di fatto non ne avevano alcun diritto. A tal proposito parte l’operazione di restituzione a Inps.
Per verificare con esattezza degli importi e la lista dei pagamenti relativi all’Assegno Unico sarà sufficiente accedere sul sito dell’INPS nel proprio cassetto fiscale, nell’area riservata del sito nella sezione MyINPS nella sezione dedicata Assegno Unico.Accedendo alla sezione “Prestazioni e servizi – Prestazioni – Assegno Unico e universale per i figli a carico”, tramite credenziali SPID, CIE e CNS verrà visualizzata la domanda e accedendo all’area “Pagamenti” si potranno consultare invece gli importi erogati e in pagamento.
Una buona notizia però riguarda in ogni caso l’Assegno Unico e di conseguenza milioni d’italiani. In base al criterio della rivalutazione del 7,3 % dovuta all’inflazione si potranno avere aumenti per circa 15 euro come quota massima. Stando alle ultime notizie circolanti, anche l’Assegno Unico a partire dal 2023 subirà modifiche negli importi, a causa della rivalutazione del 7,3% dovuta all’inflazione. Gli aumenti dovrebbero essere di circa 15 euro per l’importo massimo. Nel 2023 si passerà, quindi, come importi massimi da 175 a 187,77 euro.
L’importo minimo, invece, aumenterà dagli attuali 50 euro ai 53,65 euro. La situazione, insomma, vista nel suo complesso non è forse tutta da considerare negativa. Per gli italiani, anche il prossimo anno l’Assegno Unico contribuirà a sostenere più che mai le famiglie in una fase assolutamente delicata.
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