Fare la spesa è diventato sempre più difficile. Dure prove, attendono al banco, è il caso di dirlo, milioni di cittadini italiani.
In questa fase, tanto delicata per la popolazione italiana, fare la spesa quotidiana è diventato sempre più difficile. Numerose sono le dinamiche avverse, che rischiano di compromettere, non solo la spesa stessa dei cittadini ma anche la loro salute. Ogni giorno, o quasi, leggiamo di prodotti ritirati dal mercato per la presenza di sostanze nocive. Tale condizione ha riguardato da vicino, nel tempo quasi ogni specifico settore del comparto alimentare. Il risultato, oggi, è la più totale confusione per gli stessi cittadini riguardo a come muoversi.
Negli ultimi tempi, grazie alla tempestività delle cronache di ogni giorni il cittadino è sempre più consapevole di quelli che sono i rischi legati ai prodotti acquistati al supermercato e non solo. Frequentemente, forse anche troppo, si legge di prodotti ritirati dal mercato per la presenza di questo o quell’altro elemento dannoso all’organismo. Tali dinamiche, cosi come anticipato, riguardano ormai ogni settore dello stesso comparto alimentare. Fare la spesa, dunque, è diventato sempre più difficile.
In questa fase, già di per se tanto delicata, se consideriamo la presenza di una crisi ormai asfissiante che riguarda ogni aspetto del quotidiano dei cittadini, gli stessi italiani non sanno più, ormai come muoversi. Ogni articolo di genere alimentare e non solo, è di fatto lievitato di prezzo. Aumenta il prezzo di servizi, dei carburanti, raddoppiano le bollette di luce e gas. Niente, ma proprio niente sembra essere in qualche modo tollerante, per cosi dire, con le già precarie condizioni di milioni e milioni d’ italiani.
Soltanto negli ultimi mesi, i cittadini hanno avuto la possibilità di leggere praticamente di qualsiasi tipo di articolo di genere alimentare ritirato dal mercato. Il clamore per le uova di cioccolato, giusto per fare un esempio, nel periodo pasquale, con tanto di chiusura di una intera fabbrica Kinder in Belgio, sembra essere niente se consideriamo quello che è avvenuto dopo. Dolci, pasta, bevande, snack per bambini, dolciumi vari. Ogni articolo è stato investito da una sorta di onda maledetta e dannosa per la salute.
Oggi, possiamo considerare di essere maggiormente protetti soltanto sottolineando la prontezza dei controlli sempre più frequenti ai quali gli stessi articoli di genere alimentare sono sottoposti. Nella fattispecie, sono molti i casi di serio rischio per la salute sventati da sempre più attente e scrupolose analisi. Oggi, andremo a considerare un particolare prodotto ormai sempre più presente tra i banchi dei supermercati e non solo. L’insalata imbustata. Un articolo apparentemente innocuo che può però riservare numerose spiacevoli sorprese.
Insalata in busta, attenzione alla scelta: qual è la migliore etichetta presente sul mercato?
Chiaramente è inutile sottolineare quanto possa essere maggiormente vantaggioso per tutta una serie di rischi che in questo modo andrebbero a essere evitati, acquistare l’insalata direttamente dal fruttivendolo di fiducia, evitando quindi prodotti imbustati. Il motivo è molto semplice. Negli anni ci si è resi conto di quanto sia probabile in questi casi una contaminazione batterica. Una recente analisi condotta di recente dalla rivista “Il Salvagente” ha esaminato tre diverse marche d’insalata sfusa e tre d’ insalata in busta.
In una precedente analisi della stessa rivista era stato constatato che il prodotto specifico poteva dirsi sicuro, tra quelle imbustate, sotto il profilo della presenza di batteri. Meno sicuro dal punto di vista della presenza di pesticidi e metalli pesanti. In merito a eventuali rischi che possono essere corsi, è bene specificare che le buste d insalata dovrebbero essere sempre:
- sigillata e integra
- non gonfia (segno di una possibile proliferazione batterica)
Il cittadino inoltre non dovrebbe mai dimenticare di:
- controllare la data di scadenza e acquistare quella che scade più tardi
- controllare che l’insalata sia già lavata (ci sono insalate in busta non lavate, ma da lavare prima dell’uso)
La presenza di pesticidi e metalli pesanti, insomma, evidenziata anche nell’ultima analisi condotta dalla rivista “Il Salvagente” rappresenta dunque un rischio da non correre assolutamente. Seguire attentamente i consigli forniti e stare sempre attenti in linea generale a cosa si acquista per la propria tavola.