I permessi 104 non sono più richiedibili solo da un familiare, la normativa è cambiata e ora coinvolge più caregiver. Vediamo in che modo.
I caregiver assistono i familiari con disabilità e possono contare su una serie di agevolazioni come i permessi dal lavoro.
La Legge 104 consente di approfittare di benefici e agevolazioni per poter migliorare la qualità della vita delle persone affette da menomazioni fisiche e psichiche. Lo Stato italiano tutela i cittadini invalidi così come i parenti che si prendono cura dei familiari disabili gravi. Tra le misure mirate per queste categorie citiamo le detrazioni del 19% sull’acquisto di un’auto, l’IVA al 4%, l’esenzione dal ticket sanitario, i congedi straordinari di due anni e i permessi retribuiti in caso di assenza dal luogo di lavoro. Proprio con riferimento a quest’ultima misura, la normativa è stata recentemente modificata per aumentare ulteriormente i vantaggi per invalidi e caregiver. Fino al mese di agosto, infatti, destinatario dei permessi era un solo familiare. Ora i beneficiari possono essere più di uno.
Addio al referente unico per la richiesta dei permessi 104. Ora possono assentarsi dal lavoro per prendersi cura del familiare disabile più caregiver a condizione che le domande siano per giornate differenti. I beneficiari rimangono il coniuge, il partner dell’unione civile, il convivente di fatto, i parenti di secondo grado e i congiunti, i parenti di terzo grado in assenza dei precedenti familiari o qualora coniuge o genitori abbiamo più di 65 anni.
Come accennato, la figura del referente unico non esiste più dal 13 agosto 2022. Più familiari lavoratori dipendenti possono chiedere i permessi per assentarsi dal luogo del lavoro a condizione che si debbano prendere cura della persona con invalidità grave. Ciò significa che le ore che avrebbero dovuto passare a lavorare dovranno essere sfruttare per far compagnia all’invalido o per sbrigare servizi a lui correlati (pagare le bollette, fare la spesa, accompagnarlo a visite mediche e così via). Non si possono prendere permessi per andare in palestra, fare una gita fuori porta o andare dal parrucchiere. Il datore di lavoro potrebbe anche licenziare il dipendente che mette in atto questo comportamento fraudolento.
In caso di condivisione della cura di un familiare con disabilità si parla di un secondo caregiver sostituto che può richiedere i permessi 104. Siamo in presenza, dunque, della cosiddetta assistenza saltuaria ora prevista proprio dalla Legge 104. Occorre sapere, però, che in tal caso i giorni di permesso richiedibili non sono tre al mese bensì uno solo ogni dieci giorni di assistenza continuativa e costante.
L’eccezione riguarda l’impossibilità di un caregiver di prendersi cura del familiare per esempio perché malato lui stesso o perché in stato di gravidanza. In questo caso non si perde il diritto ai tre giorni di permessi mensili e non si ha l’obbligo di tornare a lavoro tra l’assenza per malattia e la fruizione dei permessi 104.
Ricordiamo che per inoltrare richiesta delle giornate di permesso occorrerà specificare il periodo di assistenza del disabile, il rapporto di parentela e la tipologia di assistenza che dovrà fornire nonché le motivazioni alla base della sostituzione del caregiver principale.
Sulla scia della tristemente lunga serie di fallimenti bancari di alto profilo negli Stati Uniti…
Un funzionario di Binance ha discusso con i rappresentanti della piattaforma di intelligenza artificiale (AI)…
Il 12 marzo 2023 è fallita la Signature Bank, un istituto finanziario con sede a…
Blend è un nuovo protocollo progettato da Blur in collaborazione con gli inventori di Paradigm.…
L'impennata di popolarità delle criptovalute ha portato a un importante afflusso di nuovi investitori, desiderosi…
In seguito alle accuse avanzate dal Garante della Privacy italiano circa la violazione del GDPR,…