Il token FTT ha visto un’ingiustificata euforia sui mercati quando si è pensato che le affermazioni di un avvocato di FTX presso il tribunale fallimentare significassero che la società aveva recuperato una gran quantità dei suoi fondi e sarebbe sul punto di riprendere le operazioni. Nessuna delle due affermazioni, però, è accurata.
Durante l’udienza, FTX ha rivelato di aver recuperato un totale di 7,3 miliardi di dollari in contanti e attività liquide in criptovalute. Questo include 4,3 miliardi di dollari di criptovalute considerate “liquide”, oltre a 2 miliardi di dollari in contanti.
In questa discussione, il termine “liquido” si riferisce ai token che hanno una capitalizzazione di mercato di almeno 15 milioni di dollari. Oltre che aver mostrato un volume giornaliero di almeno 1 milione di dollari per almeno un mese. Al momento, la capitalizzazione di mercato di una moneta di 15 milioni di dollari la posizionerebbe al 700° posto su CoinMarketCap, indicando che potrebbe essere difficile liquidare alcune di queste attività.
FTX sta attualmente valutando la possibilità di riavviare la sua piattaforma di scambio. Questo come parte della sua missione di massimizzare il recupero per i creditori. Tuttavia, la compagnia ha chiarito in una nota che questa linea d’azione richiederebbe una quantità significativa di capitale. I fondi necessari potrebbe provenire dalla vendita di beni o dall’acquisizione di finanziamenti da fonti esterne. Tuttavia, il legale ha avvertito che il software attualmente disponibile “è una finzione”. Nel secondo trimestre del 2023, FTX prevede di completare la valutazione per determinare se sia fattibile o meno riavviare il suo exchange.
I debitori di FTX puntano ora a una data di deposito del piano target previsto dal Capitolo 11 nel prossimo trimestre. Ma non prevedono che il piano venga confermato prima del secondo trimestre del 2024. In precedenza, i debitori di FTX hanno descritto un exchange quasi priva di qualsiasi tipo di controllo interno, nel quale la capacità di prendere decisioni spettava esclusivamente al capo Sam Bankman Fried (SBF).
SBF è stato accusato di dodici capi d’accusa penali relativi alla truffa FTX, oltre a procedimenti civili intentati sia dalla Commodities Futures Trading Commission (CFTC) che dalla Securities and Exchange Commission (SEC), ma la società si è dichiarata non colpevole di tutte queste accuse. Alcuni dei suoi collaboratori, tra cui Caroline Ellison e Gary Wang, si sono già dichiarati colpevoli di reati associati allo schema.
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